Servizi

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Il Presidente

                                                                                                                                                           Ai

                                                                                                                                                           Presidenti dei Comitati Regionali

                                                                                                                                                           Quadri ed eletti a livello nazionale,

                                                                                                                                                           regionale, provinciale e comunale

                                                                                                                                                           Presidenti di Club

                                                                                                                                                           Roma, 20 febbraio 2014

Cari amici,

l’attività di organizzazione e consolidamento di Forza Italia sul territorio prosegue rapidamente, sia attraverso la costituzione dei Comitati

di Presidenza Regionali, sia attraverso il rapido diffondersi dei Club che stanno nascendo in gran numero in tutt’Italia (ad oggi sono 8.000).

Nelle prossime settimane dovremo procedere al passo successivo: la costituzione dei Comitati Provinciali e delle Grandi Città, per completare

la riorganizzazione del nostro Movimento in tutte le città e le province italiane.

A questo fine, è necessario che entro il 31 marzo, al massimo, tutti gli eletti che aderiscono a Forza Italia provvedano ad iscriversi, in modo

da avere un quadro preciso dei militanti sui quali possiamo contare in ogni provincia.

Il 30 giugno, invece, si chiuderà il tesseramento per tutti coloro che intendono aderire a Forza Italia, in modo da poter dare il via, nella prima

metà di luglio, ai congressi provinciali e quindi all’elezione democratica degli organi periferici.

Mi aspetto come sempre il massimo impegno da parte di Ognuno di Voi per il rispetto di queste scadenze.

Dobbiamo incentivare la massima adesione a Forza Italia e ai Club.

Sono strumenti fra loro complementari per chiamare a raccolta tutti i moderati in vista delle sfide decisive per il futuro del nostro Movimento

ma soprattutto del nostro Paese.

                                                                                                                                                           Silvio Berlusconi

 

"CLUB FORZA SILVIO"

Qui Italia.

Siamo in una situazione assolutamente inaccettabile. Siamo consapevoli di quel che ci è capitato e del rischio che corriamo.

1) In vent'anni abbiamo subito 4 colpi di Stato.

2) Siamo governati dal 3° Governo consecutivo non

eletto dai cittadini.

3) Siamo soggetti ad una dittatura giudiziaria.

4) Siamo paralizzati da un assetto istituzionale che rende ingovernabile il Paese.

E allora? Dobbiamo reagire.

C'è una sola possibilità per reagire, per far diventare l’Italia un Paese governabile, per riportarla ad essere una vera democrazia che resista nel tempo, che garantisca a tutti i cittadini una vera e completa libertà:

dobbiamo riuscire a trasformare la maggioranza dei moderati, che nessuno discute essere tale, in una maggioranza politica. Una maggioranza consapevole che si affermi alle prossime elezioni e si consolidi nel tempo.

È possibile? Si, è possibile. 2

 

Dobbiamo impegnarci con passione in una grande opera di informazione e di convincimento di tutti i moderati attraverso la creazione di comunità che diventino istituzioni permanenti nella nostra Società.

Oggi, fatto 100 il numero dei cittadini aventi diritti di voto, la metà, il 50% non intende andare a votare. Sono cittadini disgustati, delusi, indecisi. A loro i politici sembrano tutti uguali, tutti ugualmente inutili, inconcludenti, addirittura dannosi. Alcuni dicono: "Andremo a votare perché è un dovere ma depositeremo nell'urna una scheda bianca".

Le recenti elezioni in Sardegna confermano questa situazione. In Sardegna ha votato solo il 52% degli elettori e tutti i sondaggi ci dicono che alle prossime elezioni per il parlamento europeo andrà a votare solo il 46% degli elettori.

L'altro 50% di elettori, quelli che intendono votare,

si divide in tre parti:

un terzo è costituito da sostenitori dei partiti della sinistra

(Partito Democratico, SEL e gli altri),

un terzo da elettori di Forza Italia con gli alleati,

un terzo dagli elettori di "5 Stelle".

Gli elettori del Partito Democratico sono tutti militanti convinti: inutile perdere tempo. 3

 

Gli elettori di Forza Italia devono essere coinvolti nella missione e nelle attività dei Club.

Gli elettori di "5 Stelle" sono divisi. Da un'indagine risulta che il 46% sono delusi, e qualcuno anche disgustato, dalle persone che il movimento ha mandato in Parlamento e da come queste persone si comportano.

Risulta lo stesso numero, 46%, come risposta a un'altra domanda: "Siete affezionati al simbolo "5 Stelle"?" L'affezione al simbolo è qualcosa che si consolida nel tempo: per esempio, nel 1994 tra coloro che avevano votato Democrazia Cristiana, l'82% si dichiarava affezionato al simbolo dello scudo crociato. Oggi, il 46% degli elettori che hanno votato "5 Stelle", si dichiara "non affezionato" al simbolo, e d'altronde, lo hanno votato una sola volta.

In conclusione: il 50% di elettori che per ora dichiarano di non voler votare, sommato al 46% degli elettori di 5 Stelle arrivano alla bella cifra di 24/26 milioni. Questi elettori non leggono i giornali e non possono essere convinti attraverso la televisione perché sono disgustati e non guardano le trasmissioni di cosiddetto approfondimento politico. Non guardano neppure i telegiornali, specie nella parte che si occupa di politica. Sono quindi raggiungibili solo attraverso un contatto personale diretto. Solo in questo modo, se 4

 

opportunamente contattati e informati, possono diventare consapevoli della tragica situazione in cui ci troviamo, dei pericoli che incombono sul nostro futuro, dei progetti della sinistra e, al contrario, delle nostre idee, dei nostri valori, dei nostri programmi.

Questi elettori disgustati, delusi, indecisi, devono acquisire la consapevolezza di essere parte della maggioranza moderata del Paese, e il nostro compito è quello di aiutarli a convincersene davvero.

Se riuscissimo a convincerne anche uno solo su 10, sarebbero 2.400.000 elettori.

Se con la presenza attiva nelle sezioni elettorali delle nostre, le abbiamo chiamate così, "Sentinelle del voto", per sorvegliare le operazioni di voto e di scrutinio, riuscissimo a non farci sottrarre quel 1.600.000 voti che ci è stato sottratto l'ultima volta, sarebbero in totale 4 milioni di voti in più che ci consentirebbero di ottenere una grande vittoria.

Se noi vincessimo alla grande, magari anche con Forza Italia da sola, senza alleati, avremmo una chiara maggioranza in Parlamento, una maggioranza in grado di formare e sostenere un Governo totalmente composto da nostri ministri. 5

 

Riusciremmo finalmente a realizzare quelle riforme che i nostri alleati nella coalizione non ci hanno mai consentito di approvare, quelle riforme che sono indispensabili per modernizzare il nostro Paese, per renderlo governabile, per garantire i diritti di tutti i cittadini.

La prima indispensabile riforma è quella degli assetti istituzionali (Presidente del Consiglio, Consiglio dei Ministri, Parlamento, Corte Costituzionale, Capo dello Stato) e poi la riforma della burocrazia, la riforma fiscale e la riforma delle riforme, quella della giustizia.

Solo così arriveremmo ad essere una vera democrazia, in grado di garantire la nostra libertà.

E’ possibile arrivare a questo risultato? Sì, è possibile, voglio ripeterlo, trasformando la maggioranza dei moderati in maggioranza politica.

In che modo?

Nel solo modo possibile: quello del contatto personale. Il modo che abbiamo sperimentato con successo nel '94 con i "Club Forza Italia".

Questa volta sono stati chiamati "Club Forza Silvio" perché i fedelissimi della nostra parte politica vedono in me un perseguitato. Per questa ragione si è scelto, con una larga 6

 

maggioranza, di chiamarli così per dimostrarmi appunto la loro vicinanza e il loro affetto.

Dunque “Forza Silvio”.

Vediamo la situazione:

Ci sono in Italia, 62.000, (precisamente 61.500) sezioni elettorali.

Ogni sezione elettorale conta in media 752 elettori.

Per arrivare a contattare questi elettori, se le sezioni sono 62.000 e se ogni Club può ragionevolmente occuparsi di 5 sezioni (3750 elettori), occorre arrivare a 12.000 Club per coprire tutto il territorio italiano.

Follia? Follia. Ma ha funzionato nel 1994 e potrebbe funzionare anche oggi.

Ad oggi, oltre 10.000 volontari si sono registrati, tramite l’apposita procedura sui siti internet del movimento, assumendosi l’impegno di fondare un Club “Forza Silvio”.

Dobbiamo arrivare a 12.000 Club e poi verificare quanti di questi sono funzionanti, quanti sono in corso di formazione e quanti sono da realizzare nelle circoscrizioni elettorali ancora scoperte.

Dobbiamo lavorare con passione e con entusiasmo alla creazione di questi Club puntando a farne una struttura permanente che migliori la nostra società da qui in avanti. 7

 

ORGANIGRAMMA E ORGANIZZAZIONE DEI CLUB

Nel ’94 l'idea dei Club ci era stata suggerita dalle comunità americane cui partecipano 47 milioni di cittadini che hanno dato vita appunto a delle libere associazioni con un regolamento sottoscritto dagli aderenti.

Queste comunità hanno le più varie finalità, da quella di organizzare eventi a quella di insegnare ai loro aderenti delle lingue straniere, a quella di mantenere al meglio un parco sottraendolo all'incuria delle autorità cittadine, ecc..., ecc...

Queste comunità hanno avuto origine e si sono consolidate nel tempo anche perché rispondono ad una esigenza di molti cittadini, quella di sentirsi meno soli, di non sentirsi isolati, di partecipare insieme agli altri alla vita sociale.

Tutti gli aderenti alla comunità hanno un impegno, una responsabilità, un compito da svolgere.

Ma anche da noi, soprattutto nelle grandi città, molte persone si sentono sole, isolate. Nei condominii, nei grandi casermoni delle periferie, non c'è il portiere, c'è l'ascensore, un "buongiorno" e un "buonasera" soltanto, e poi via senza conoscersi mai davvero. 8

 

L'adesione a un Club può dunque essere determinata anche dal desiderio delle persone di sentirsi meno sole e di far parte di una comunità coesa dove possano avere un ruolo e sentirsi utili.

Veniamo all’organigramma dei nostri Club.

I Club sono composti da un Presidente socio-fondatore, una persona che abbia facilità di rapporto con gli altri, che sia dotata di capacità organizzative.

Con lui collaborano tre Vicepresidenti Vicari, che si dividono il compito di sopraintendere ai nove settori operativi dei Club, ognuno dei quali è coordinato da un Vicepresidente.

I Comitati regionali di Forza Italia hanno al loro interno dei dirigenti dedicati al coordinamento delle attività congiunte tra Forza Italia e Forza Silvio.

A partire dalle prossime elezioni amministrative ed europee i Club parteciperanno alle campagne elettorali con i loro candidati inseriti nelle liste elettorali di Forza Italia. 9

 

I 9 SETTORI OPERATIVI IN CUI SI ARTICOLANO I CLUB.

Ricapitoliamo: sotto la direzione del Presidente fondatore e dei tre Vicepresidenti Vicari operano 9 settori ciascuno dei quali affidato alla cura di un Vicepresidente.

PRIMO SETTORE: eventi e riunioni.

Ha la responsabilità dell'organizzazione dei momenti di incontro e di dibattito di tutti gli aderenti ai Club. I temi inizialmente saranno politici, poi culturali, poi di approfondimento di problemi locali ecc...

Temi politici: siamo di fatto già in campagna elettorale per le elezioni europee. A breve diffonderemo il nostro programma per l'Europa (Più Italia in Europa, meno Europa in Italia) ma fin da subito i Club possono riunirsi per discutere della situazione europea, coinvolgendo i nostri parlamentari europei, quelli nazionali e i consiglieri regionali del territorio.

Per quanto riguarda temi politici e storico-culturali abbiamo già trasmesso ai Club un certo numero di suggerimenti. Ad esempio: Mondadori sta ristampando il "Libro nero del Comunismo", in quattro volumi. Si discutono 10

 

uno per volta questi volumi che riguardano periodi diversi dello stalinismo.

È importante inoltre contrastare la "damnatio memoriae" che la sinistra vuole imporre sull'operato dei nostri governi. Disponiamo a tal proposito di un film sulla nostra attività di Governo: ci sono formati da 2 ore, da un'ora, da 20 minuti. Si proiettano e poi si discute.

Abbiamo anche preparato un libro e un sito internet (noveanni.governoberlusconi.it) su tutte le riforme che abbiamo realizzato. E' importante conoscere, le nostre radici, la nostra storia, sapere da dove veniamo per essere certi della direzione che stiamo prendendo e saper essere in grado di dare conto delle nostre buone ragioni, che sono tante!

Recentemente ho scoperto un libro incredibile, “IL Sangue di Abele” che invieremo a tutti i nostri Club. Ne ho scritto la prefazione. Un monaco albanese testimonia le atrocità di cui furono capaci i comunisti in Albania quando iniziò la dittatura di Oxa. Vennero uccisi tutti i sacerdoti, tutti i monaci, tutte le persone che avevano consuetudine con loro. I prigionieri venivano stivati a tre per volta in botti per l'invecchiamento del vino. Venivano percossi, torturati e poi appesi agli alberi a morire nel gelo dell’inverno. Le donne inermi venivano violentate e poi infilate in un sacco con dei 11

 

gatti affamati e gli astanti si divertivano ad ascoltarne le urla e a prendere a calci il sacco.

Torture e violenze davvero inimmaginabili. Chi comincia a leggere questo libro non riesce più a dormire.

Nella nostra sede di Roma, un "Centro Idee", con diverse linee telefoniche, è a disposizione del Presidente o dei Vicepresidenti dei Club che curano queste iniziative, per dare suggerimenti e anche per ricevere suggerimenti. Se un Club si inventa un tema interessante, originale, su cui chiamare gli aderenti ad una riunione e a un dibattito, il Centro Idee può diffonderlo a tutti i Club.

SECONDO SETTORE: sentinelle del voto

Le “sentinelle del voto” devono essere persone di buona cultura e di buona capacità dialettica. Devono essere formate. Come le formiamo? Per via digitale, con una università digitale a cui abbiamo dato il nome di "Università della Libertà ". Abbiamo già preparato le lezioni per queste "sentinelle del voto". Sono 20 mezze ore, di cui si può usufruire sulla rete in qualunque momento della giornata. In più un esame, con tutta una serie di domande a cui, per essere giudicati idonei, si deve rispondere correttamente almeno per l'85%, sempre via internet. Con queste lezioni pensiamo di 12

 

ottenere delle "sentinelle del voto" assolutamente preparate e pronte a contrastare i professionisti dei brogli per evitare che ci sottraggano molti voti.

Nella legge elettorale abbiamo avanzato una proposta (che dovrebbe essere recepita dal Ministero degli Interni), in base alla quale per ritenere una scheda di voto "identificabile" e quindi annullabile, deve risultare sulla scheda il nome e il cognome di una persona scritti per intero. Da sempre hanno annullato le nostre schede con qualsiasi pretesto. Un segno di rossetto? Annullata. Uno sgorbio nero? Annullata. E così con la nuova legge elettorale si dovrebbero poter annullare solo le schede che recano scritto un nome e un cognome. Ci contiamo.

TERZO SETTORE: missionari della libertà

In ogni sezione elettorale vi sono in media 752 elettori.

Si va dal Comune e si chiede l'elenco degli elettori di ciascuna sezione. Come individuare l'orientamento politico di ogni elettore? Pensavamo fosse difficile e invece no! Due persone riescono a farlo, sia in città che nei piccoli paesi, in soli due giorni.

Nei piccoli paesi è facilissimo perché tutti sanno tutto di tutti. Si va dal Sindaco, se è di centrodestra, dai nostri 13

 

consiglieri comunali se invece il sindaco è di sinistra, si va dal parroco, si va dal farmacista, si va dal medico, si va dal dentista, si va dalle "pettegolone" del Paese, quelle che amano il gossip, e alla fine si verifica il risultato andando da un elettore dichiarato di Forza Italia che ti rassicura: "si è vero: questo è un comunista, quest'altro è un azzurro ecc.".

In città, altrettanto. Dove c'è un portiere è più facile. Lui sa tutto di tutti. Li vede entrare con il Giornale o con la Repubblica, no? Poi si devono verificare le indicazioni del portiere. Allora si va da un condomino sicuramente di Forza Italia che conferma oppure no le indicazioni del portiere.

Abbiamo realizzato diversi esperimenti. Nel giro di due giorni due ragazzi, un ragazzo e una ragazza, sono riusciti a identificare l’orientamento politico di più di 700 elettori di una sezione campione.

Di questi 700 elettori ci sono, in media, il 20% che votano a sinistra, e altri 20% che votano Forza Italia.

Morale, quelli da contattare, perché sono in teoria convincibili, sono in media 400.

Ma non è necessario contattare 400 persone. Perché? Perché ci sono le famiglie formate da marito e moglie, nonno e nonna.

Mediando tra le varie composizioni famigliari siamo arrivati a una media di 240 contatti da realizzare. 14

 

Si deve quindi individuare, istruire e organizzare una squadra di 5 o più azzurri/azzurre, simpatici, appassionati, volenterosi, capaci di farsi ascoltare e di ascoltare, di esporre gli argomenti con pazienza, di spiegare e di coinvolgere.

Come si può procedere al primo contatto che si deve poi trasformare in un rapporto cordiale, in una interlocuzione continuativa?

Con che sistema si va? Con "la catena di S. Antonio", presentati cioè da qualche amico di colui che si vuole contattare. E quando si finisce un colloquio e si è presa confidenza si domanda: "Mi presenta qualche suo amico, qualche suo conoscente?" Da ciascun elettore visitato si devono ottenere diversi buoni indirizzi di altri elettori da contattare per continuare la catena.

Oppure si va con il "Porta a porta". Sembra una impresa difficile ma in realtà è molto semplice se uno sa cosa dire, se sa sorridere, se sa fare un complimento sincero al suo interlocutore, insomma se sa tirare fuori il suo “sole in tasca” e donarlo al suo interlocutore.

Per certe persone anziane, trovarsi una persona giovane compita, educata, gentile che gli suona alla porta, si presenta con garbo e inizia una conversazione, che dà loro attenzione, è già un regalo. Poi è chiaro che devi tornare una seconda volta 15

 

e una terza, fino ad instaurare, appunto, un rapporto di “simpatia e di amicizia”.

Con una buona capacità di interlocuzione e di ascolto si riesce a far venire dalla nostra parte le persone con cui si stabilisce un rapporto di cordialità. Può succedere che uno ti sbatta la porta in faccia, è vero, ma succede molto raramente.

Abbiamo chiamato questi nostri ambasciatori "Missionari della libertà" e contiamo tanto sulla loro capacità di convincimento di quegli elettori che sono indecisi, che non sanno se votare e per chi votare.

Stiamo scrivendo le tecniche del “porta a porta” e il corso di formazione politica per i “Missionari della libertà”. Saranno presto entrambi fruibili su internet.

Il Vicepresidente di questo settore è il responsabile della scelta dei "Missionari", deve curarne la formazione, deve seguirne l'attività, deve registrarne i risultati.

QUARTO SETTORE: juniores

Per noi votare è un dovere.

Le giovani generazioni, invece, considerano il voto non un dovere ma quasi un fastidio. Nei giovani di oggi la politica, con tutti gli scandali, le inefficienze, l’incapacità di dare a loro una 16

 

prospettiva, l’assenza di valori e di ideali, non suscita attrazione ma provoca solo disinteresse ed anche ripulsa.

La storia di Forza Italia e dei governi Berlusconi è una storia esemplare di attenzione ai giovani, come dimostra la cura che abbiamo riservato al nostro settore giovanile, nel quale si sono formati molti nostri attuali parlamentari. Abbiamo anche varato numerose iniziative a favore dei giovani che vogliono aprire una impresa, farsi una famiglia, impegnarsi a favore degli altri.

I club “Forza Silvio” devono essere per i giovani una occasione di partecipazione attiva e per noi un importante strumento per tornare al contatto con i giovani, con il territorio, con le criticità locali.

Attraverso incontri, promozioni e un utilizzo costante dei social network, i giovani dei Club potranno confrontarsi, potranno sviluppare dei dibattiti, potranno favorire la partecipazione e il consenso di altri giovani.

I nostri Club quindi devono saper attrarre dei giovani, (per cominciare ne basta un piccolo gruppo di tre, quattro, cinque) e affidare a loro due compiti. 17

 

Il primo: devono attrarre i loro amici, devono organizzare eventi, inventare con loro delle iniziative di mobilitazione su questioni che interessano i ragazzi e le ragazze del posto.

Secondo compito: devono assicurare la presenza “online” del proprio Club.

Quando lo scorso 8 dicembre abbiamo dato il via ufficiale all'attività dei Club, abbiamo dato mandato a ciascun Club di aprire una pagina Facebook come primo atto di una presenza “online” che è necessaria per poter ascoltare, dialogare e confrontarsi con gli altri.

I giovani azzurri devono essere i protagonisti di questa attività da svolgersi in connessione con il nostro ufficio internet nazionale, che cura la presenza di Forza Italia online.

In particolare i giovani dei Club, costruendo nei principali social network una vera e propria rete, mettendosi in connessione gli uni con gli altri, possono creare un potente strumento di comunicazione, particolarmente efficace nel raggiungere quel target di popolazione, il più giovane appunto, che non deriva il proprio convincimento dai tradizionali sistemi di informazione (televisione e stampa).

I gruppi “juniores” dei vari club in connessione con la comunicazione internet di Forza Italia, possono diventare un potente amplificatore di ogni singolo messaggio prodotto dalla 18

 

struttura centrale del nostro movimento, ri-twettando i nostri tweet pubblicando, sulla propria pagina Facebook, foto, video, messaggi nostri e di altri azzurri.

Allo stesso modo la rete internet dei giovani deve servire ad inventare e diffondere tormentoni on-line, vignette, filmati divertenti di YouTube che, come ogni tipo di satira virtuale o messaggio virale, può essere molto utile per sottolineare, in modo comprensibile ai ragazzi, le criticità dei nostri avversari.

Il convincimento dei giovani si forma sempre di più sui social network che quindi devono essere utilizzati al meglio per informarli e per convincerli.

Un’altra possibilità per i giovani è quella di creare eventi, reali o virtuali, delle vere e proprie campagne di opinione oppure organizzare raduni, appuntamenti, sfruttando la rete di connessione sui “social”, creata dai vari gruppi di giovani azzurri.

Un esempio: “l’happy hour azzurro”, un messaggio che raggiunge in rete tutti i partecipanti ai vari “social azzurri” e che dà appuntamento per ritrovarsi insieme, per scambiarsi idee, opinioni, o anche solo per conoscersi e divertirsi un po'. Sono modi per riunire dei giovani che mai parteciperebbero ad un dibattito culturale o ad una manifestazione di partito.

E’ in pratica la stessa tecnica con cui vengono lanciati gli eventi e le feste più trendy nel mondo giovanile. La ricaduta, 19

 

sempre sui social, delle foto e dei messaggi dei partecipanti, invoglierà altri ragazzi a partecipare all’ evento successivo.

QUINTO SETTORE: seniores

Ci sono tante misure che si possono realizzare in favore degli anziani. La prima: aumentare le pensioni più basse. Io sono l'unico politico che ha le carte in regola per prometterlo e per essere creduto perché sono l'unico Presidente del Consiglio che ha incrementato a un milione, c'erano ancora le lire, le pensioni di 1.585.000 anziani. Un milione di lire al mese per tredici mensilità.

Detto questo ci sono molti sostegni che si possono e si devono offrire agli anziani. Pensate per esempio ai cinema, e ai treni vuoti in certe ore del giorno. Tanti servizi, tanti contributi che possono essere offerti gratuitamente a chi ha superato una certa età.

Ancora: io in campagna elettorale ho visitati molti paesi del sud. Ogni 10 persone anziane ce ne sono almeno 6 a cui mancano dei denti. Ce ne sono 2 a cui mancano tutti i denti.

In Svezia lo Stato non dà un contributo per le otturazioni ecc., ma si addossa completamente gli impianti. Perché? Perché gli impianti una volta realizzati sono definitivi. Abbiamo calcolato i costi per lo Stato: sono importi 20

 

assolutamente sostenibili da inserire nel nostro programma.

Tra l'altro, non avere denti, significa soffrire poi disturbi di stomaco, perché non si mastica.

Ho incontrato i responsabili dell'ordine dei dentisti che tra l'altro mi hanno informato di una circostanza, che non avrei immaginato. Loro sanno tutto dei loro clienti. Più dei medici, perché i medici ti visitano una volta ogni tanto e via. Invece dal dentista, quando sei in cura, ci vai diverse volte e resti disteso a lungo mentre si affaccendano intorno a te. E si fa conversazione. Quindi i dentisti sono dei fantastici conoscitori dei loro clienti e sanno benissimo individuare, ad esempio, chi può essere interessato a dare vita a un Club.

SESTO SETTORE: Azzurro Donna

Il nostro dipartimento "Azzurro Donna" è stato protagonista di molte importanti iniziative, in particolar modo negli anni della traversata del deserto, tra il 1996 e il 2001. Si tratta di ripartire da quella esperienza che ha visto la realizzazione di importanti eventi nazionali, di proposte di legge, di atti di governo e riportare l'altra metà del cielo al centro della nostra azione politica. Come in ogni famiglia, le donne hanno sostenuto, suggerito, criticato in maniera costruttiva il percorso di quegli anni. 21

 

L'azione dei Club deve concentrarsi anche sulle politiche che le comunità locali possono realizzare a favore delle donne, per aiutare le donne che lavorano, che si occupano dei figli, che vogliono essere parte attiva della nostra società. Bisogna mettere a frutto in tutti i Club quel talento femminile che permette a loro di arrivare alla soluzione dei problemi senza la necessità che abbiamo noi uomini di percorrere gironi e gironi di ragionamento.

E' dalle donne che deve ripartire il futuro dell'Italia. E' dalle nostre “azzurre” che possiamo aspettarci il più convinto entusiasmo e il maggior impegno per conquistare gli elettori indecisi.

Nel suo primo discorso da premier, Margaret Thatcher disse «Dove c'è discordia porteremo armonia. Dove c’è errore porteremo la verità. Dove il dubbio, la fede. E dove c'è disuguaglianza, porteremo speranza». Ogni azzurra dei Club “Forza Silvio” deve essere portatrice di speranza, di generosità, di confronto, di armonia e i club devono diventare centri di incontro e di valorizzazione del talento femminile.

Deve diventare un appuntamento che coinvolga chi è sola, chi ha una buona esperienza da condividere, chi cerca o ha un lavoro da offrire, chi ha voglia di fare, di dedicarsi agli altri, di scendere in campo per difendere il futuro dei propri figli. 22

 

Il suggerimento è quello di partire da iniziative concrete.

Per una donna che lavora, che ha una famiglia, magari dei genitori anziani da accudire è difficile impegnarsi costantemente in politica o nel sociale. Invece può essere possibile interessarsi e coinvolgersi in singole e circoscritte iniziative, per esempio nel ruolo di “missionarie della libertà”.

Ci sono poi problemi nei singoli quartieri che conoscono solo le giovani mamme che lavorano.

Ad esempio, la mancanza di asili nido a cui affidare i propri bambini, il difetto di manutenzione di un parco pubblico dove farli giocare, gli orari degli uffici pubblici che non sono in sintonia con le esigenze delle donne che lavorano.

Su queste singole battaglie è possibile coinvolgere anche quelle signore che non hanno una vera e propria vocazione politica o non possono impegnarsi a tempo pieno.

Importante è anche il coinvolgimento delle elette di Forza Italia nelle istituzioni locali, regionali e nazionali. Invitare una parlamentare a incontrarsi e a confrontarsi nei Club con altre donne può costituire un arricchimento per tutte loro e una innovativa attenzione al bene comune al quale possono dare un utile contributo. 23

 

SETTIMO SETTORE: solidarietà azzurra

Mi è capitato di sentire qualche tempo fa un'omelia dell'Arcivescovo di Genova che diceva: "A Genova succede questo: metà Genova sta bene, metà Genova sta male. Ma la metà che sta bene fa finta di non accorgersene". E' questa la situazione oggi in Italia. La disoccupazione è al 13% e quella giovanile al 42,4%

I cittadini in povertà assoluta sono arrivati a 4 milioni, quelli in povertà relativa sono quasi 10 milioni. Per povertà relativa si considera quella di una famiglia formata da padre, madre e un figlio, con introiti inferiori a 1.100 euro al mese.

E’ chiaro che per queste famiglie è molto difficile arrivare alla fine del mese. Noi siamo il ceto medio (“la borghesia” ci dicono in tono sprezzante quelli della sinistra) e credo che abbiamo il dovere di interessarci di chi non ce la fa.

E allora un settore dei Club deve essere indirizzato al volontariato per individuare e aiutare tra i 3.750 elettori delle 5 sezioni di cui è responsabile il Club, le famiglie che sono in difficoltà.

I modi possono essere tanti. Ad esempio il “banco alimentare”. Quando si va a fare la spesa il sabato, si compera qualche genere alimentare di prima necessità da donare alle famiglie meno fortunate. 24

 

Altro esempio: organizzare raccolte di fondi per aiutare i bambini di famiglie che non possono permetterselo a frequentare corsi di lingua, di musica o una palestra.

OTTAVO SETTORE: vittime della giustizia

Sono un numero incredibile. Un sondaggio ha dato come risultato che un partito che si chiamasse "Vittime della giustizia" e che avesse come unico punto del suo programma la riforma in senso democratico della giustizia, potrebbe ottenere dal 18 al 21%.

Dobbiamo andare a cercare le persone che si sentono maltrattate dalla giustizia.

Quando qualcuno viene accusato ingiustamente si inoltra nel girone infernale dei processi, ma non si inoltra da solo.

Con lui sono coinvolti, sua moglie, i suoi figli, va in crisi nel rapporto di lavoro, va in crisi nelle relazioni sociali.

Il processo di per sé è già una condanna e una tortura. E poi succede che su cento imputati alla fine solo il 50% sono i condannati.

Viceversa, quando i magistrati si giudicano tra di loro, su 100 imputati vengono condannati dai loro colleghi solo il 5%. Questo è un altro privilegio di questa nostra Magistratura che è incontrollata e incontrollabile, irresponsabile e 25

 

impunita perché, appunto, i magistrati si giudicano tra di loro.

Ho incontrato i responsabili dell'Ordine degli Avvocati. In Italia gli avvocati sono 260mila. Nel nostro programma ci sono delle proposte che vanno incontro alle loro giuste esigenze, esigenze giuste per loro, ma giuste anche per la collettività, per il diritto alla difesa di ogni cittadino. Ho chiesto a loro di individuare degli associati da impiegare come sentinelle del voto nelle sezioni elettorali ma anche di mettersi a disposizione di Comitati a cui ci si possa rivolgere per avere consigli e per lavorare ad una riforma della Giustizia.

Noi non siamo mai riusciti a realizzare una Riforma della Giustizia: dal 2001 al 2006 non siamo riusciti ad ottenere il consenso dei nostri alleati, troppo impegnati a non scontentare l’Associazione Nazionale Magistrati (A.N.M.).

Nel 2008, finalmente, perché il governo era composto soltanto da noi e dalla Lega, abbiamo approvato il disegno di legge per la Riforma delle intercettazioni telefoniche e del Codice di procedura penale e l’ abbiamo trasmesso al Parlamento.

Quando noi siamo stati costretti a dimetterci, a seguito del colpo di Stato dell'11 di novembre del 2011, la Commissione 26

 

giustizia del Senato non aveva ancora iniziato a discutere il primo articolo della Riforma.

Tornando alle "vittime della giustizia", ogni Club deve essere un punto di riferimento per le persone che si trovano in questa condizione, offrendo ascolto, amicizia e coinvolgendo, come detto, avvocati e professionisti del diritto. Decideremo, considerati i risultati del lavoro dei Club, se mantenere nei Club e in Forza Italia questo settore oppure dare vita ad un apposito movimento politico, con candidati sicuri, da inserire nella nostra eventuale coalizione.

NONO SETTORE: amici dell'uomo

Io ho sempre avuto nelle mie case, sette, otto cani con cui andavo a correre nel parco. Mia figlia Marina ancora adesso ne ha 8 e va a correre con loro. Ma non li ho mai voluti in casa. Invece, un anno e due mese fa, in casa mia, è arrivato Dudù. E’ diventato famoso; certi giornali hanno addirittura "lo spazio di Dudù". E si producono vestitini “Dudù”.

Bene, grazie a Dudù, ho capito quale amore ti dona un frugolino così e con quale amore tu lo ricambi. E allora ho commissionato dei sondaggi:

 Il 46% dei proprietari di mici e cagnolini, li fa dormire sul letto.

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 Il 18% li fa dormire sul letto, sotto le coperte.

 Il 40% delle signore dichiarano che il sistema più rapido per ritrovare la serenità dopo un litigio con il coniuge è fare le coccole col gattino o col cagnolino.

Il 92% dichiara di considerare il proprio micino o il proprio cagnolino "parte della famiglia".

 Il 44% delle signore, messe di fronte a una ipotetica scelta drammatica e terribile: "Se ti trovassi nelle condizioni di dover rinunciare o a tuo marito o al tuo micino o al tuo cagnolino, che faresti?" Rinunciano al marito.

 

Per finire. In Italia ci sono 8 milioni di cani e 12 milioni di gatti. Quanti milioni sono i loro innamorati?

E allora? E allora sono andato a letto, non sono riuscito a dormire e mi sono domandato: "Ma cosa possiamo prevedere nel nostro programma che induca gli elettori indecisi che sono innamorati del loro gattino o del loro cagnolino a dare a noi il loro voto".

E mi è venuta qualche idea.

Il mantenimento di un cagnolino costa intorno a 100 euro al mese. Certo, chi è benestante, ha un buon lavoro, può permetterselo senza troppi problemi, ma se ci sono degli anziani che hanno una pensione molto contenuta, e 28

 

considerano il loro cagnolino o il loro micino non un lusso, ma una compagnia che li fa sentire meno soli e gli rende più serena la vita, come fanno a trovare 100 euro al mese? E allora ecco la necessità di un supporto da parte dello Stato per chi ha scarse entrate e deve mantenere il suo cagnolino.

Possiamo davvero prevedere tanti interventi che contribuiscano a far conoscere a tutti il nostro amore per gli animali. Ad esempio: ci sono 150mila cani nei canili comunali. Costano alla collettività un mare di soldi, quasi 300 milioni all’anno.

Tutti i Club si devono impegnare per trovare un papà, una mamma a questi prigionieri.

Magari uno pensa: "Questi non si affezionano perché hanno già 3-4-5 anni di vita." Bene, ho scovato una indagine al riguardo. Un cane che ha sofferto la prigionia in un canile, se c'è qualcuno che se lo prende, che se lo tiene vicino, che gli somministra il pranzo e la cena e che se lo coccola, dopo appena tre giorni diventa un amico affezionato, fedele e leale. Ancora di più di un cane cresciuto in famiglia, perché ha subito molte sofferenze ed è inconsapevolmente grato al suo nuovo amico e protettore. 29

 

CONCLUSIONE

In estrema sintesi, questi sono i primi appunti e i primi suggerimenti sul lavoro dei Club. Ricordiamoci: tutti i soci devono avere un compito, una responsabilità.

Questi adempimenti sono l'inizio di un percorso verso la vittoria e verso la libertà.

Se tutti insieme sapremo compiere, con impegno e con passione, questa difficile ma fantastica impresa, otterremo sicuramente una grande vittoria alle prossime elezioni politiche e a quelle future potremo garantire finalmente a tutti gli italiani una vera e completa democrazia.

26-03-2014 30

 

CARTA DEI VALORI

Cari amici,

domani per il nostro movimento politico è un giorno importante. 

E’ il giorno in cui insieme sanciremo il ritorno a Forza Italia. E’ l’arrivo di un cammino che abbiamo deciso insieme nei mesi passati. Dietro di me, nella foto di famiglia, quel 19 settembre, meno di due mesi fa, mentre inauguravamo la nuova sede del partito, c’erano tutti i dirigenti del nostro grande movimento.
Questa è solo la prima tappa del cammino intrapreso. Da domani tutti dovremo impegnarci a rilanciare davvero il centro-destra italiano, la parte politica in cui si riconosce la maggioranza dei cittadini di questo Paese.
Dovremo lavorare insieme per rilanciare i valori profondi in cui crediamo, quelli che ci hanno tenuto insieme per venti difficili anni. L’efficienza coniugata con l’equità, la meritocrazia e la solidarietà, la giustizia e la libertà, insomma l’orgoglio di lavorare per un Paese diverso e migliore.

Nel mio ultimo video-messaggio ho invitato tutti gli italiani che condividono i nostri valori a scendere in campo con noi, convinto che questa sia davvero l’ultima chiamata, l’ultima chance prima che la nostra Italia precipiti nel baratro della crisi e della ingiustizia.
Ora vi chiedo: dopo lo spettacolo che la nostra classe dirigente ha offerto in queste ultimi giorni, perché un padre di famiglia, una donna, un giovane dovrebbe raccogliere questo appello. Perché i moderati italiani dovrebbero unirsi a noi, quando fossimo noi i primi a dividerci.
In questi giorni ho ascoltato le ragioni di tutti. Con la pazienza che tutti mi riconoscono ho cercato di trovare soluzioni che uniscano, spesso senza comprendere neppure le ragioni di una divisione.

Domani dal palco del Consiglio Nazionale ripeterò quello che ho già detto più e più volte, fino allo sfinimento. Forza Italia è la casa di tutti, di coloro che hanno contribuito a fondarla, di coloro che si sono spesi per farla crescere, di quelli che vi hanno aderito o decideranno, spero, di aderirvi nel prossimo futuro. E’ la casa di chi crede nella grande forza dei moderati italiani. E’ la casa di chi antepone l’amore all’odio, di chi non coltiva l’invidia e la maldicenza, di tutti coloro che all’egoismo e ai piccoli, talvolta meschini, interessi personali antepongono sempre il bene comune.

Su questi valori, venti anni fa, ho fondato Forza Italia. Non cambierò io, non cambierà Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se rischiasse una deriva estremista, sarei io che l’ho fondata a non riconoscermi più in questo progetto. Domani dal palco ripeterò ancora una volta le ragioni per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme, noi moderati per unire i moderati.

Domani sarà l’occasione per confrontarci e discutere. Come si fa in ogni famiglia. Ognuno porterà le sue idee. Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo al disegno comune. Con civiltà, senza pregiudizi, senza retro pensieri. 
Domani sarà il momento del confronto, davanti ai nostri elettori, perché a loro, ricordiamolo sempre, dobbiamo la nostra lealtà e a loro dobbiamo garantire il nostro impegno. Ho sentito parlare di raccolte di firme tra i nostri parlamentari: le uniche firme che a me interessano sono quelle di milioni di donne e di uomini che hanno creduto e credono in noi. E che nelle urne ci hanno concesso la loro fiducia.

E dopo aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro. Ognuno, dopo aver parlato ed ascoltato, sarà libero di fare le sue scelte. Ricordandosi della responsabilità che il voto di milioni di persone ci ha affidato e che a loro e solo a loro ognuno di noi è chiamato a rispondere del proprio operato.
Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene. Ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Perché ora più che mai, in questo momento buio per l’economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta,  più nobile e più entusiasmante che ci sia.

E’ questa la missione principale per poter costruire il nostro Paese come un Paese dove nessuno possa temere se va al Governo il suo avversario politico, un Paese dove lo Stato e le sue istituzioni siano sentite come la casa di tutti e non invece come un nemico, come un nemico che è in agguato, un Paese dove lo Stato attraverso lo strumento fiscale non espropri i cittadini dei risparmi e dei beni che con il loro lavoro e i loro sacrifici sono riusciti a conquistarsi, un Paese dove non ci siano giudici che usino i loro poteri per eliminare gli avversari politici.
Questa è la missione che ci siamo dati a partire dal 1994, la missione per cui siano scesi in campo, la missione per cui abbiamo lottato in questi venti anni sconfiggendo il pericolo di una definitiva presa del Governo da parte di una sinistra che non ha mai rinnegato la sua ideologia e la sua storia.


Silvio Berlusconi